venerdì 22 aprile 2016

Il Milionario e la Morte



Un giorno, un uomo ultra milionario, era sul punto di morire quando chiamò la sua segretaria e le disse:
- Ester quando morirò voglio che si facciano scrupolosamente tre cose al mio funerale. OK?
La donna sorpresa, rispose:
- Si signore! saranno realizzati i vostri desideri.
Poi ha preso un blocco note e una penna e ha detto:
- Marcherò tutto per non dimenticare. Può parlare!
 

Rispose:
- Bene!
1) Voglio che la mia bara venga portata dai migliori medici che esistono.
2) Che i tesori che ho, siano sparsi lungo la strada del mio funerale.
3) Che le mie mani siano fuori dalla tomba e ben in vista.

Dopo aver scritto la segretaria, sorpresa gli chiese:
Ma quali sono le ragioni di questi desideri?
L' uomo rispose:
1) Voglio che i migliori medici portino la mia bara, per dimostrare che non hanno il potere di guarire di fronte alla morte, e quando arriva il momento nessuno cambia la decisione di Dio.
2) Voglio che tutti sappiano che i beni materiali che conquistiamo qui sulla terra non li porteremo con noi.
3) Voglio le mie mani siano fuori la bara, in modo che la gente può vedere che siamo venuti al mondo a mani vuote e a mani vuote ce ne andremo.



 
Il tempo è un tesoro prezioso che abbiamo. Siamo in grado di produrre più soldi, ma non possiamo allungare il nostro tempo!
Il miglior regalo che si può dare a qualcuno è il vostro momento!
Abbracciare il vostro figlio, baciare la madre, spremere le guance del nipote, sorridere con i tuoi amici, combattere e fare la pace con il fratello dire che lo ami e godersi la vita come se fosse l'ultimo giorno. 


sabato 2 gennaio 2016

Il Ragazzo di Umili Origini



Un ragazzo di umili origini era follemente innamorato della figlia di un uomo molto ricco e altolocato.

Un giorno il ragazzo fece una proposta di matrimonio alla ragazza che seccamente rispose:
– Stai scherzando? Il tuo stipendio mensile equivale a quello che spendo in un giorno! Come posso minimamente pensare di essere tua moglie? Non potrò mai innamorarmi di una persona come te. Dimenticami e trova una persona del tuo stesso livello –

Per il povero ragazzo fu un colpo tremendo.
Passarono gli anni, ma quella ferita rimase sempre aperta e lui non dimenticò mai quelle parole.

Circa dieci anni dopo i due si rincontrano casualmente in un centro commerciale. Quando lei lo vide, subito disse:
– Hey, quanto tempo! Come stai? Ora sono felicemente sposata. Mio marito è un uomo molto intelligente e un esperto uomo d’affari. Sai quanto prende? 15.000 euro al mese –

Nel sentire quelle parole, gli occhi dell’uomo diventarono lucidi e qualche lacrima scese sul suo viso.
Nonostante i dieci anni, ancora non aveva del tutto superato quel rifiuto.
Pochi secondi dopo il marito di lei fece ritorno dalla toilette e, prima che la moglie potesse dire una parola, nel vedere l’uomo esclamò:
– Capo!!! anche tu qui! Che piacere incontrarti! Vedo che hai conosciuto mia moglie –

Poi il marito si girò verso la moglie e disse:
– Lui è il mio capo. Il progetto da 100 milioni di euro al quale sto lavorando da tanto è il suo. Nonostante le sue doti e il suo talento ha deciso di rimanere single. Lui tempo fa ha amato follemente una ragazza, ma non è mai riuscito a conquistare il suo cuore perché non rientrava nei suoi “standard economici”. Pensa che beffa! Ora lui è uno degli uomini più ricchi della città! -

La donna, in totale stato di shock, non pronunciò neanche una parola.


MORALE DELLA STORIA:
I soldi non possono acquistare la sensibilità e nemmeno la profondità di cuore.
Inoltre ogni individuo dovrebbe cercare di rendere le proprie parole soffici e tenere, poiché un domani se ne potrebbe pentire di averle proferite. 

giovedì 3 dicembre 2015

I Sei Ragazzi Ciechi e l'Elefante



Un giorno, un conducente di elefanti ordinò ai suoi sei figli, tutti ciechi, di fare il bagno all’elefante di famiglia. I sei ragazzi furono lusingati dall’opportunità che il padre aveva amorevolmente offerto loro e prestarono grande attenzione mentre lavavano l’elefante. A ognuno venne assegnata una certa parte del corpo dell’animale ed essi esultavano di gioia, convinti di sapere che aspetto avesse.

Dopo un’ora, quando il lavaggio dell’elefante fu terminato, i ragazzi esclamarono contemporaneamente: «Io so com’è fatto l’elefante!».
Il primo figlio chiese al secondo: «Allora, com’è fatto?». Il secondo figlio, che aveva lavato i fianchi dell’elefante, esclamò: «L’elefante è come un muro grandissimo!».
Il primo figlio, che aveva lavato la proboscide, disse con disprezzo: «Che stupidaggine! L’elefante è fatto come una canna di bambù».
Il terzo figlio, che aveva lavato le orecchie, sentendo il bisticcio dei suoi due fratelli, rise ed esclamò: «Siete due sciocchi e non sapete un bel niente! L’elefante è fatto come due foglie di banano».
Il quarto figlio, che aveva lavato le zampe, udendo i suoi fratelli fare dei commenti che gli sembravano assurdi, disse a gran voce: «Vi sbagliate tutti. È ridicolo che discutiate su qualcosa di cui non sapete nulla. L’elefante è semplicemente una grande tettoia carnosa, appoggiata su quattro pilastri di carne».
Il quinto figlio, che aveva lavato le zanne, torcendosi dalle risate esclamò: «Poveri stupidi, ascoltate me: io dichiaro per esperienza certa che l’elefante non è altro che un paio di ossa».
Il sesto figlio, che aveva lavato la coda, scoppiò in una risata isterica ed esclamò: «Dovete essere tutti impazziti o sotto l’effetto di un’allucinazione! L’elefante è solo una fune che penzola dal cielo». Siccome il sesto figlio era il più piccolo e non arrivava all’attaccatura della coda dell’elefante, pensò che l’animale fosse una fune celeste, piuttosto animata, che gli dèi facevano penzolare sulla Terra.

Il padre, che era rimasto lì vicino a cuocere il riso per l’elefante, ascoltò con grande divertimento quella conversazione sull’aspetto dell’animale e si precipitò dai ragazzi non appena la loro discussione si trasformò in una vera e propria battaglia. Con quanta voce aveva in corpo, egli gridò: «Branco di sciocchi marmocchi! Smettetela di litigare e sappiate che avete tutti ragione e tutti torto!».

I sei figli esclamarono all’unisono: «Com’è possibile?». E il padre rispose: «Io ho visto tutto l’elefante e so che avete tutti ragione, perché ognuno di voi ha descritto una parte dell’animale; ma avete tutti torto, perché l’elefante intero non è un paio di zanne, né quattro zampe, né una proboscide, né un grande muro di carne, né una coda, bensì tutte queste cose insieme. La coda, o la proboscide, separate dall’elefante, non possono essere chiamate elefante!».

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QUESTA STORIA mostra magnificamente lo stato attuale delle religioni: per la maggior parte, esse sono più o meno cieche e possiedono soltanto una conoscenza parziale dell’intero elefante della Verità. È per questo che i devoti bigotti, come i sei ragazzi ciechi, litigano spesso tra loro, sostenendo di conoscere la Verità. Ogni religione è convinta che il suo insegnamento sia l’unico e mette in ridicolo tutto ciò che esiste al di là dei propri confini.

È giunto il tempo in cui le persone potranno guarire la propria cecità interiore risvegliando la saggezza Cristica presente in loro attraverso la meditazione, la fratellanza, la comprensione e la Luce della loro stessa realizzazione del Sé. Quando la cecità dell’ignoranza e del pregiudizio religioso sarà risanata dalla realizzazione di Dio, l’intero elefante della Verità sarà percepito come l’essenza di tutte le religioni. Allora le lotte interreligiose cesseranno ed esisterà un’unica chiesa, un’unica fratellanza, un’unica autostrada scientifica di tutte le religioni e un unico Tempio della Verità, ovunque.

("Piccole, grandi storie del Maestro", Paramhansa Yogananda)

venerdì 10 ottobre 2014

Il Rispetto

 
Un uomo stava posando dei fiori sulla tomba della moglie, quando vide un uomo cinese mettere un piatto di riso sulla tomba accanto.

L'uomo si rivolse al cinese e con sarcasmo gli chiese:
"Mi scusi, lei pensa davvero che il defunto verrà a mangiare il riso?"
"Sì" rispose il cinese "Quando il suo verrà ad odorare i fiori..."



 

MORALE: Rispettare le usanze, così come le opinioni altrui, è una delle più grandi virtù che un essere umano possa possedere.
Le persone sono diverse e, pertanto, agiscono e pensano in modo diverso. 

Ma in fondo non siamo così diversi. 
Quindi, non giudicare. Semplicemente comprendi.

lunedì 16 dicembre 2013

L'Anziano Marito


Erano circa 8:30, quando un anziano signore ottantenne è arrivato per rimuovere dei punti di sutura dal pollice della mano.
Egli ha dichiarato che aveva fretta perché aveva un appuntamento alle ore 9.00.
Ho verificato i suoi segni vitali e l'ho fatto accomodare.

Sapevo che ci sarebbe voluto più di un'ora prima che qualcuno potesse occuparsi di lui.
L'ho visto controllare l' orologio con ansia e ho deciso di controllare la sua ferita dato che in quel momento non ero occupato con un altro paziente.
La ferita era guarita bene.
Quindi, ho parlato con uno dei medici per rimuovere i punti di sutura.
Abbiamo iniziato a conversare mentre mi prendevo cura della sua ferita.

Gli ho chiesto se avesse un altro appuntamento medico dopo, dato che aveva molta fretta.
Il signore mi ha detto di no e ha risposto che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie.
Mi ha detto che sua moglie si trovava nella casa di cura da un pò di tempo, poiché era affetta dal morbo di Alzheimer.

Gli ho chiesto se la moglie si sarebbe preoccupata se lui fosse stato un po in ritardo.
Mi ha risposto che lei non lo riconosceva più già da cinque anni.
Allora, ho esclamato: "E tu ci vai ancora ogni mattina, anche se lei non sa più chi sei?"
Lui mi ha guardato dritto negli occhi e con forte emozione mi ha risposto:
"Lei forse non si ricorda più di me, ma io mi ricordo ancora di lei".

Ho dovuto trattenere le lacrime.
Ho avuto la pelle d'oca, e ho pensato:
"Questo è il genere di amore che voglio nella mia vita".
Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.